Descrizione del progetto
CITTÀ NUDA
Grecia | Data di uscita italiana: 25 agosto 2000
Titolo originale: Apo tin akri tis polis | Durata: 94 min.
REGIA: Constantinos Giannaris
SCENEGGIATURA: Constantinos Giannaris
CAST: Panagiotis Chartomatsidis, Costas Cotsianidis, Stathis Papadopoulos, Dimitris Papoulidis, Anestis Polychronidis, Theodora Tzimou
SINOSSI
Raro esempio nella cinematografia greca di un regista, giovane e validissimo, che non vuole fare il poeta ma raccontare una storia contemporanea con taglio veloce e incisivo senza negare ai personaggi lo loro dignità in un ambiente che di umano ha molto poco. Giovani “russi del Ponto”, originari della costa del mar Caspio, arrivati dopo la dissoluzione dell’Urss nella periferia di Atene, non più russi ma neppure greci. Sradicati culturalmente e socialmente sono pronti a tutto per fame di ricchezza e eccesso di povertà. Sasha, il loro capo diciassettenne, accetta di sorvegliare Natasha, una giovane prostituta russa, divenuta un oggetto di proprietà del suo protettore. Per avidità o forse anche per amore, tenterà di fuggire con lei.
Ambientato fra i ‘greci del Ponto’ – gli immigrati russi di origine greca ritornati alla madrepatria dopo la dissoluzione dell’Urss – ‘Città Nuda’ è ‘Ragazzi di vita’ alla greca, a colori (è bella la fotografia densa e violenta di Gorge Argiroiliopulous), ritmato dalle musiche altrettanto violente di Akiz Daoutis, interpretato con febbrile partecipazione da una squadra di attori presi dalla strada – e forse, attraverso il film, salvati dalla strada – tra cui spicca Stathis Papadopoulos, parlato in due lingue”. (Irene Bignardi, ‘la Repubblica, ‘ 27 agosto 2000) “Una vita violenta, ragazzi di vita. ‘Città nuda’ è il secondo film di Costantinos Yannaris, cineasta greco che si è fatto le ossa a Londra dove ha girato numerosi corti, tra i quali un omaggio a Pasolini. Pasoliniano, almeno nei presupposti, anche il film che, però, mescola realismo e lirismo, attori presi dalla strada e sperimentalismo, classicità e trasgressione nel modo di raccontare la vita ‘a perdere’ del diciassettenne Sasha”. (Fabio Bo, ‘Il Messaggero’, 25 agosto 2000) “Città nuda’ afferra l’attenzione dello spettatore per ‘intensità, la grandezza e la purezza del suo sguardo. Yannaris ha la forza di darci immagini folgoranti e le musiche acide di Alez Daoutis le accompagnano mirabilmente fino a suggerire allo spettatore l’infernale spirale nella quale si vengono a trovare i personaggi”. (Philip Kemp, ‘Variety’) “Senza alcun dubbio Constantinos Yannaris è il più grande talento della nuova e promettente generazione di cineasti greci: Yannaris guarda ad un mondo effettivamente ‘disumanizzato’, senza mai negare ai suoi personaggi la loro dignità”.
Diane Shugart sull’Herald Tribune